La borsa che brilla


Questa foto ritrae Tiziana Lo Porto, autrice (con Daniele Marotta) di Superzelda, insieme a Elena Stancanelli, scrittrice e giornalista di Repubblica, che presentava l’Aeroracconto e Superzelda da Giufà, il 27 febbraio 2013.

Io me, autrice dell’Aeroracconto, non compaio nelle foto sopra in quanto fui io a scattarle, alzandomi dalla scaletta di legno sulla destra, sulla quale decisi volontariamente di sedermi, poiché gli sgabelli erano finiti. Questa scelta demente fu dettata dal mio bisogno di Supercinema. L’insolito mi attrae.

Qui sopra compaio pure io, sfocata da Giorgia P, e seduta sullo sgabellino prima citato. Allora non conoscevo bene Giorgia P. e invece ora sì, in quanto per esempio siamo andate al lago di Martignano a fare il bagno ieri l’altro. Infatti non è più inverno come all’epoca di Giufà. Ora è estate, e si fa il bagno appena possibile nei laghi o nei mari. Allora era inverno. Tiziana Lo Porto non era ancora partita per New York per seguire l’uscita del suo libro in America. Ora è lì e per esempio c’è il suo libro in vetrina a New York e pure Ethan Hawke se l’è comprato. Supercinema!

Ma Tiziana non era ancora partita per Ethan Hawke, allora. E neanche François se n’era ancora andato a Lupino a girare il suo documentario. Infatti era lì da Giufà, e si occupava del proiettore e di cambiare le fotografie mentre io leggevo. François è uno che cambia le foto con perfetto tempismo. A parte quella volta che ha riso per una frase dell’Aeroracconto e ridendo e continuando a ridere non mi metteva la foto successiva e io pur che mi seccavo pensavo ma che bel ricordo di François che ride tanto da non cambiare la foto.

Alla presentazione da Giufà c’erano molte persone e un’atmosfera allegra. Tiziana conosce tutta Roma. Tiziana fa tante cose che io non so fare, come per esempio appunto conoscere tutta Roma, e io me le segno sul diario col titolo: cose da imparare da Tiziana. Fu una bella presentazione. Ha significato molto per me. L’inizio dell’Aerotour.

E poi la Stancanelli ha detto delle cose divertenti e belle del libro mio e di quello di Tiziana e mi sembrava che stessimo tutti bene, il contrario della noia, e la vita mi pareva molto dolce quella sera lì, e c’era il mio amico Antonio, il signore con gli occhiali sulla destra, che sa tutto dei documentari umani e il venerdì fa le cene e non può mangiare il formaggio e se gli porti qualcosa ti chiede: ma non c’è il formaggio? E tu d’un tratto capisci che il formaggio è ovunque. E poi c’era Cinzia, proprietaria della casa in cui ho abitato appena arrivata a Roma. Quando ha letto il capitolo Persona Grata mi ha perdonata di questo fatto che le ho perso le chiavi, in quanto proprio in quel periodo perdevo tutto, e ora sa perché. Oppure c’era l’Annalena Benini, che non conoscevo e che ha scritto per Io Donna una recensione proprio bella, con un titolo perfetto, e chissà come ha fatto il titolista a capire che quello lì era il titolo giusto dell’Aeroracconto. L’Annalena Benini è la prima a sinistra, la bella signora un po’ a metà nella foto qua sopra.
Simona Caleo, la mia amica fotografa, è arrivata alla fine della presentazione perché lei il giovedì spesso ha l’impegno, e quello era un giovedì dell’impegno. Però appunto a un certo punto è arrivata e ha fatto le foto in bianco e nero del chill out dopo la presentazione.

Il chill out è un momento importante, quindi è una fortuna averne le foto in bianco e nero.

Ho anche quella, e l’ho fatta io, di Tiziana Lo Porto e Elena Stancanelli mentre se ne vanno.

Questa qua sotto, della borsa di Elena Stancanelli, è una foto importante che ti volevo mostrare, per poterti raccontare la storia della borsa che brilla. La storia della borsa che brilla fa così:
Ho conosciuto la sua borsa prima di conoscere Elena Stancanelli. Infatti la incontravo in giro insieme a lei, con cui ancora non parlavo. E di questa borsa sapevo ogni dettaglio, in quanto è una borsa che brilla e quindi è proprio una borsa che poi te la ricordi. E insomma riconoscevo E.S. da lontano grazie alla borsa che brilla. E quando è successo che una volta, e l’Aeroracconto era da poco in libreria, all’uscita del teatro Valle la scrittrice E.S. si è avvicinata e mi ha detto mi è piaciuto l’Aeroracconto io ero molto contenta. Così contenta che non riuscivo a parlare e solo guardavo la borsa brillare e la borsa che brilla ora per me è il sentimento di quella bella sera lì.

Ho ritrovato quel sentimento e la borsa alla presentazione da Giufà. Per questo l’ho fotografata. Sapevo che poi te l’avrei mostrata. E ho chiesto a Elena Stancanelli: posso fotografare la tua borsa che brilla? Lei mi ha detto sì, perché, se ho ben capito, è una persona cui lo strano va bene, forse perché non c’ha il sentimento dello scandalo. E ha aggiunto: ho questa borsa da molto tempo, si sta rompendo. Poi se n’è andata.
Quando l’ho rivista, la borsa che brilla non c’era più. Si è forse rotta. E quindi ora è ovvia la necessità di scattare le fotografie immediatamente, prima che scompaiano. E anche l’urgenza di riconoscere subito, prima che svanisca, ogni oggetto che brilla.

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